Ore 19.00: Presentazione e degustazione dei prodotti del birrificio artigianale “Birra di Fiemme”
Ore 21.00: presentazione del volume Razza partigiana. Storia di Giorgio Marincola (1923-1945) di Carlo Costa e Lorenzo Teodonio, ed. Jacobelli, 2008
Ore 21.00: presentazione del volume Razza partigiana. Storia di Giorgio Marincola (1923-1945) di Carlo Costa e Lorenzo Teodonio, ed. Jacobelli, 2008
La Birra Fiemme è la birra di una delle vallate più suggestive e amene del Trentino Alto Adige dove, la ricchezza di un acqua incontaminata e la passione di Stefano Gilmozzi hanno riprodotto quell'antica alchimia che qui per secoli ha permesso di produrre una delle bevande più dissetanti ,naturali e sane che all'uomo è dato di creare: una birra unica,dal gusto pieno e ricercato.
Da sempre affascinato dai misteri della trasformazione e fusione delle materie prime Stefano Gilmozzi ha trovato nella storia locale, ed in particolare nella presenza nelle limitrofe Predazzo (Tn) e Fontane Fredde (Bz) di birrifici artigianali, famosi ma dimessi, lo stimolo per iniziare questa appassionante avventura.
Una birra volutamente non pastorizzata che, priva di conservanti e stabilizzanti, è un boccale pieno di Natura.
Per Stefano,che ha appreso il mestiere carpendo i segreti di vari mastri birrai in Alto Adige e in Germania,è fondamentale che chi fa birra artigianalmente rispetti il "must"(dovere categorico) della qualità,sin dagli ingredienti: "non lavorare con i concentrati, ma riscoprire le ricette della nostra tradizione. Da noi le birrerie c'erano e con esse le ricette per fare ottime birre:io credo nell'importanza di riscoprire queste cose,gran parte del mio mestiere sta nella ricerca dei malti e dei luppoli giusti per produrle. Ovviamente l'acqua pura di alta montagna è la pergamena preziosa sulla quale riportare queste suggestioni."
Ho chiamato le mie birre Larixbier e Kellerbier per il loro colore: larix in latino significa larice, 'l'albero rosso' che qui in valle non manca, Keller in tedesco significa cantina, 'birra di cantina'.
La Weizenbier ha il nome del tipo di birra, che letteralmente significa birra di frumento.
Da sempre affascinato dai misteri della trasformazione e fusione delle materie prime Stefano Gilmozzi ha trovato nella storia locale, ed in particolare nella presenza nelle limitrofe Predazzo (Tn) e Fontane Fredde (Bz) di birrifici artigianali, famosi ma dimessi, lo stimolo per iniziare questa appassionante avventura.
Una birra volutamente non pastorizzata che, priva di conservanti e stabilizzanti, è un boccale pieno di Natura.
Per Stefano,che ha appreso il mestiere carpendo i segreti di vari mastri birrai in Alto Adige e in Germania,è fondamentale che chi fa birra artigianalmente rispetti il "must"(dovere categorico) della qualità,sin dagli ingredienti: "non lavorare con i concentrati, ma riscoprire le ricette della nostra tradizione. Da noi le birrerie c'erano e con esse le ricette per fare ottime birre:io credo nell'importanza di riscoprire queste cose,gran parte del mio mestiere sta nella ricerca dei malti e dei luppoli giusti per produrle. Ovviamente l'acqua pura di alta montagna è la pergamena preziosa sulla quale riportare queste suggestioni."
Ho chiamato le mie birre Larixbier e Kellerbier per il loro colore: larix in latino significa larice, 'l'albero rosso' che qui in valle non manca, Keller in tedesco significa cantina, 'birra di cantina'.
La Weizenbier ha il nome del tipo di birra, che letteralmente significa birra di frumento.
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Razza partigiana. Storia di Giorgio Marincola (1923-1945)
di Carlo Costa e Lorenzo Teodonio, ed. Jacobelli, 2008
Carlo Costa è ricercatore presso il Museo storico della Liberazione di Roma.
Lorenzo Teodonio collaboratore presso il centro per la riforma dello Stato.
Gli autori hanno scavato negli archivi e parlato con parenti ed amici di Giorgio Marincola, partigiano italo-somalo caduto a Stramentizzo di Fiemme, in Trentino, il 4 maggio 1945.
I due autori sono riusciti a ricostruire, attraverso veri e propri frammenti di memoria, la sua storia così simile eppure così diversa da quella di tanti giovani italiani che, come lui, avevano scelto di combattere apertamente il nazifascismo fino alle estreme conseguenze.
"Razza partigiana" è la storia personale di Giorgio Marincola, la cui vita può essere narrata da diversi punti di osservazione.
Giorgio Marincola è stato un partigiano romano, entrato nelle file della Resistenza nelle prime settimane dell'occupazione nazifascista di Roma. Come altri partigiani dell'Italia centrale, liberata nel corso dell'estate 1944, ha deciso di prolungare la lotta oltre la liberazione della propria città. Arruolatosi così nell'intelligence militare britannica, ha combattuto in Piemonte, nel territorio di Biella, dall'agosto 1944 al gennaio 1945.
Venne arrestato dalle SS, interrogato, malmenato, rinchiuso in carceri più o meno istituzionali. Fu internato nel Polizeilicher Durchganglager di Bolzano, uno dei campi di concentramento tedeschi nella penisola, da cui uscì cinque giorni dopo l'insurrezione generale, il 30 aprile del 1945.
Si aggregò poi ad una banda partigiana della Val di Fiemme, per riprendere la lotta interrotta dal suo arresto.
Il 4 maggio 1945 venne ucciso a Stramentizzo, nell'ultima strage nazista in territorio italiano. Giorgio Marincola è stato anche uno studente giunto all'antifascismo attraverso un processo di formazione culturale iniziato sui banchi di scuola per merito del suo professore di storia e filosofia. Giorgio Marincola è stato un italiano dalla pelle nera, un "mulatto", un figlio della colonia nato da un militare italiano ed una donna somala durante la fase di consolidamento della presenza militare e coloniale italiana in Somalia.
Giorgio Marincola è uno specchio della storia d'Italia della prima metà del ventesimo secolo, delle sue sofferenze e della sua complessità. Una figura di rara bellezza.
Il libro, arrivato in pochi mesi alla prima ristampa, è distribuito su scala nazionale ed è disponibile in tutte le maggiori librerie, oppure acquistabile on-line sul sito della casa editrice.
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