29.10.09

Giovedì 5 novembre ore 20.30: Presentazione del libro “I DUE CERMIS” di Luigi Sardi

Giovedì 5 novembre ore 20.30 @ Enolibreria da Jurka

Presentazione del libro “I DUE CERMIS” di Luigi Sardi, edizioni Curcu&Genovese

Sarà presente l'autore.

“Perché un aereo da guerra americano abbatte una funivia? Perché è stato possibile un "gioco di guerra" che prevedeva di passare sotto i cavi del Cerniis? Perché si debbono allargare le basi militari e crearne di nuove aumentando il rischio di sciagure come quella del 1998 a Cavalese?

Il libro " I due Cermis " edito da Curcu&Genovese narra la prima sciagura, quella del 1976, dovuta allo sfruttamento fino oltre ogni limite, di un impianto di risalita e quella del "Predatore "Usa: 62 morti. Di frodo. Per la stupidità di qualche uomo. E ricordate Casalecchio, con quell'aereo senza pilota piombato in una scuola?”

LUIGI SARDI

Luigi Sardi, nato a Como nel 1939, è stato giornalista e inviato speciale del quotidiano “Alto Adige” dal marzo del 1959 all’agosto del 1998. Ha scritto con i giornalisti Gian Pacher e Mario Ferrandi “Gli anni delle bombe” edito dalla Seta di Bolzano; con altri autori “Sloi, incubo nella città” e “Sessualità, aborto e maternità nel Trentino”. Con Gigi Faggiani “Fassalaurina una valle di cemento”, con il giornalista della Rai Maurizio Struffi “Fermate quel giudice” e per Edizioni UCT “Sloi fabbrica dei veleni”.
Per la casa editrice “Curcu & Genovese” di Trento ha pubblicato nel 2001 “Delitti e misteri del Trentino”, nel 2002 “I due Cermis”, nel 2004 “Battisti, Degasperi, Mussolini - Tre giornalisti all’alba del Novecento” e nel 2005 “1915 Monti Scarpazi - Il Trentino nella Grande Guerra”

22.10.09

Lunedì 9 novembre ore 18: Presentazione di "Berlino"

Lunedì 9 novembre ore 18 @ Enolibreria da Jurka

Presentazione di “Berlino”, Zandonai editore

Sarà presente l'autore Ales Steger,

a seguire aperitivo, dj Set e inaugurazione della nuova Enolibreria da Jurka.


“La doppia traccia rosso mattone sull’asfalto si inerpica dal fiume, sale la gradinata accanto al Reichstag e, seguendo la complessa logica delle lotte di liberazione e dei negoziati, zigzaga in mezzo alla strada per salire poi sul marciapiede. Come se il Muro non fosse stato abbattuto, ma fosse semplicemente stato sepolto.”

E’ inutile provare a fissare le caratteristiche che, ad oggi, rendono Berlino una città unica e imprescindibile: qualsiasi tentativo di definizione sistematica è destinato a non centrare il bersaglio.
Come le istantanee, scattate da Aleš Šteger stesso, che scandiscono le pagine del volume, così questo libro si presenta come una sequenza imprevedibile di punti di vista, di soggettive nate all’incrocio tra storie, incontri, musiche e linguaggi, senza mai dimenticare che sono molti gli aspetti di una città che si possono capire unicamente rimanendo in una cucina a guardare fuori dalla finestra mentre si lavano i piatti. E nonostante Berlino sia una città smisurata che gioca a nascondersi in luoghi minimi, non è il minimalismo la cifra saliente di questo libro. Nell’anno trascorso a Berlino Aleš Šteger ha portato sempre con sé il suo sguardo poetico, ossia capace di raccogliere le immagini e di trasformarle attraverso le parole e i ritmi.
Tuttavia Berlino è un libro che potrebbe rientrare a pieno titolo in quello che il movimento situazionista chiamava psicogeografia, e non a caso si direbbe scritto seguendo le regole suggerite da Guy Debord per intraprendere una seria deriva urbana: «Per fare una deriva, andate in giro a piedi senza meta od orario. Scegliete man mano il percorso non in base a ciò che sapete, ma in base a ciò che vedete intorno. Dovete essere straniati e guardare ogni cosa come se fosse la prima volta. Un modo per agevolarlo è camminare con passo cadenzato e sguardo leggermente inclinato verso l'alto, in modo da portare al centro del campo visivo l'architettura e lasciare il piano stradale al margine inferiore della vista. Dovete percepire lo spazio come un insieme unitario e lasciarvi attrarre dai particolari».

Aleš Šteger (1973) è uno degli interpreti più brillanti ed eclettici della nuova letteratura slovena e un protagonista della vivacissima scena culturale lubianese. Scrittore cosmopolita, traduttore, critico letterario, direttore editoriale, instancabile giramondo e organizzatore di eventi letterari, ha al suo attivo diverse raccolte di poesia, tradotte in varie lingue, e un racconto di viaggio. Affresco incisivo e al tempo stesso surreale di un ispirato flâneur, il suo Berlin si è aggiudicato in patria il premio Marjan Rožanc ex aequo per il miglior saggio 2007.


Info:
Matteo Zadra
ufficio stampa ZANDONAI
via del Garda, 32 38068 Rovereto (Trento)
mail: m.zadra@zandonaieditore.it
www.zandonaieditore.it